Musei d’artigianato in Piemonte – 2a parte
Vogliamo dedicare la seconda parte del nostro articolo dedicato ai musei d’artigianato in Piemonte a quelle esposizioni meno tipiche, convenzionali, che anche grazie a queste caratteristiche possono suscitare curiosità ed interesse.
A Ghiffa, in provincia di Verbania, si trova un’esposizione museale del tutto peculiare: Il Museo dell’Arte del Cappello. Nato dall’iniziativa di Antonio Gamba, il museo privato ha l’intento di esporre e far rivivere una delle eccellenze della manifattura italiana, il cappello di feltro della fabbrica Panizza, famoso sui principali mercati mondiali al fianco del Borsalino di Alessandria. Questa fabbrica di cappelli nasce nel 1880 sulle rive del lago Maggiore, per poi espandersi rapidamente; l’indiscussa qualità delle realizzazioni l’ha infatti portata a divenire uno dei migliori produttori di cappelli al mondo dell’ultimo secolo.
Il laboratorio fondato da Giovanni Panizza si distingue sin da subito: in uno scenario produttivo dominato dalla concorrenza al ribasso del prezzo, a discapito della qualità, egli decide di puntare su una lavorazione artigianale che portasse alla creazione di un cappello pregiato, mirando a mercati elitari sia in Italia che all’estero. Il museo, aperto al pubblico da aprile ad ottobre, espone una collezione incentrata sul cappello di feltro e sulla sua fabbricazione, permettendo quindi di conoscere un’importante tradizione artigianale dell’alto Verbano fin dal Settecento.
Il visitatore potrà esplorare due sale: una prima concentrata sulla feltrazione, processo col quale si ottengono manufatti compatti grazie all’utilizzo di pelo di animale, e una seconda incentrata sul finissaggio.
Nella prima delle due sale sono esposti anche gli atti di fondazione del cappellificio e tutta una serie di stampe e documenti da cui si evince chiaramente la maestria degli artigiani cappellai quando le operazioni erano ancora totalmente manuali. Sono inoltre messi a disposizione del pubblico, ordinate a seconda delle fasi di lavorazione, alcuni dei macchinari utilizzati per la realizzazione di un cappello di feltro.
La seconda sala, che appunto si concentra sul finissaggio, presenta una serie di macchine da cucire e di impianti usati per guarnire e stampare le fodere. Ma una visita a questo museo non significa solo scoprire una delle lavorazioni artigianali tipiche della tradizione italiana; il visitatore potrà anche ammirare l’evoluzione storica della moda, grazie ad una ricca collezione di diversi modelli sia di produzione Panizza che di fattura americana.
Un altro museo d’artigianato piemontese che si può visitare se si è in cerca di un’esposizione decisamente fuori dai canoni è il Museo dell’Ombrello e del Parasole, in funzione a Gignese dal 1939.
La riparazione e la costruzione di ombrelli si diffuse a Torino alla fine del Settecento, quando a seguito dell’influenza degli ambulanti francesi essa divenne una vera e propria possibilità di lavoro per i poveri della pianura lombarda e piemontese.
Questo mestiere nato dalle esigenze dettate dall’indigenza è divenuto poi una importante espressione dell’artigianato italiano; gli ombrelli italiani, nonostante la minaccia sempre più incombente delle produzioni in serie e di bassa qualità, sono divenuti e rimangono ancor oggi pezzi di artigianato rinomati. Il museo, nato dalla volontà di Igino Ambrosini, oggi si differenzia a partire dalla struttura che lo ospita: osservato dall’alto, l’edificio assume chiaramente la forma di tre ombrelli aperti affiancati.
L’esposizione, visitata annualmente da circa 10.000 visitatori soprattutto stranieri, si articola sui due piani del palazzo.
Il pian terreno ospita un centinaio di pezzi tra ombrelli parasole e parapioggia, che vanno a delineare quale sia stata l’evoluzione della moda, non solo in questo campo; si è dedicata una particolare attenzione ai materiali utilizzati per ognuno di essi, mettendo in evidenza le coperture, le fibre, i manici utilizzati.
Il piano superiore è invece dedicato alla rievocazione degli aspetti storici e delle testimonianze sull’uso che hanno via via assunto gli ombrelli: solo per citarne alcuni si possono ammirare una serie di attrezzi da lavoro, gli oggetti legati all’antico mestiere dell’ambulante ombrellaio, le foto dei primi artigiani.
Spostandosi a Torino si può visitare un museo dedicato ad una forma di artigianato particolarmente antica e lontana: la realizzazione di marionette.
Il Museo della Marionetta è ospitato nel Teatro Gianduja.
si tratta di un museo privato che racchiude la collezione proveniente dalla famiglia Lupi, una importante famiglia di marionettisti che svolge la sua attività nella città da più di 200 anni.
L’esposizione non si limita però alle splendide marionette realizzate con occhi in vetro di Murano e splendide parrucche; esse sono infatti inserite in meravigliose ambientazioni e scenografie di spettacoli.
Per Maggiori Informazioni
Per orari e maggiori informazioni potete consultare:
Museo dell’Ombrello e del Parasole
Il materiale fotografico è stato preso dai siti:
www.museodellartedelcappello.it
www.gignese.it www.distrettolaghi.it
www.tripadvisor.com museiitaliani.blogspot.it
www.euskal-hezkuntza.com
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